L'infanzia
Paolo Emilio Taviani nasce a Genova, il 6 novembre del 1912, figlio di Elide
Banchelli e di Ferdinando.
Elide ?una maestra elementare. Ferdinando, laureato in giurisprudenza, ?
uno stimato pedagogo del mondo cattolico genovese. ?direttore scolastico,
militante del Partito Popolare, attore amatoriale (calc?le scene accanto a
Gilberto Govi prima che questi passasse al professionismo).
Entrambi i genitori dedicano all'unico figlio cure amorevoli, ci?nonostante i
primi anni dell'infanzia di Taviani sono venati da esperienze dure, causate
dalla malattia e dalla guerra. A tre anni Taviani ?colpito da una polmonite
che si complica in empiema pleurico: per decomprimere il polmone gli viene
praticata un'incisione nella schiena, senza anestesia. Nello stesso periodo il
padre combatte come ufficiale di complemento di fanteria sul fronte
dell'Isonzo. Non lontano da lui combatte uno zio materno di Taviani, Silvio,
che muore durante un assalto al famigerato 'Monte Nero' (Monte Slemen).
Il piccolo Millo (cos?chiamato in famiglia) cresce in un mondo di adulti,
composto dai genitori, gli zii e i nonni. Riceve un'educazione modellata sulla
morale cattolica, ma ispirata anche dagli ideali del nazionalismo democratico
di origine mazziniana. Precocissime sono le passioni per la geografia e la
politica: a cinque anni ama sfogliare il Calendario geografico De Agostini e
ricalcare carte geografiche; a sette annota meticolosamente i risultati delle
elezioni; a nove collabora alla distribuzione delle schede elettorali del Partito
Popolare e compone un suo giornaletto di attualit?politica che intitola 'Il
giornale del libero pensiero', dove raccoglie ritagli di stampa e scritture
proprie. Durante le passeggiate al Porto ammira le grandi navi in partenza
per le rotte oceaniche. I primi romanzi in cui si immerge sono quelli di Emilio
Salgari.
Taviani frequenta la scuola elementare "Agostino De Scalzi". Trascorre i
periodi estivi a Bávari, nell'entroterra genovese, dove i genitori prendono in
affitto - e in seguito acquistano - un'abitazione di campagna che ?parte di
una semplice casa contadina.
Nella primavera del '22, Elide e Ferdinando sono chiamati a Tolmino per
procedere al riconoscimento della salma di Silvio. Decidono di portare con
loro il figlio e di fare tappa a Venezia. ?il primo viaggio di Taviani e gli
suscita forti emozioni, che riporta in un diario: il fascino un po' esotico della
bellissima citt?lagunare si mescola alla condivisione delle memorie di guerra
e al tema dell'impegno individuale per la difesa del territorio nazionale.
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